Do Not Neglect Equality - è un progetto PSYPLUS, ActionAid Italia e CAV D.Tellini, sostenuto dal Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo
La prestigiosa rivista Diritto Penale e Uomo / Criminal Law and Human Condition ha pubblicato, a cura di Alessandra Ferrazzi-Portalupi e Felicia Villasi, un articolo che approfondisce lo stato dell'arte e l'effettiva applicazione della legge 19 luglio 2019, n°69.
Una lettura utile per chiunque voglia approfondire i risvolti della violenza di genere ed intrafamiliare sul piano legislativo.
La violenza di genere è l’apice di una piramide le cui basi sono radicate nella nostra cultura. Cambiare è possibile iniziando dal scegliere di andare oltre gli stereotipi di genere:
Un progetto contro le molestie nei luoghi pubblici per riflettere e conoscere come intervenire se capita a noi o se ne siamo testimoni.
Hollaback! è tra i maggiori esponenti a livello mondiale del movimento volto a porre fine alle molestie. Lanciato da alcuni ragazzi come blog dove condividere le proprie esperienze di molestie, si è presto trasformato in un’iniziativa globale. Hollaback! lavora con le comunità per comprendere il problema, stimolare il dibattito pubblico e sviluppare strategie innovative che portino a situazioni sicure e accoglienti per tutti. Hollaback! ha formato oltre 20.000 persone per intervenire quando assistono a un atto di molestia.
L’8 Marzo è la Giornata della Donna, una ricorrenza istituita nel 1921 a Mosca, celebrata in Italia per la prima volta nel 1922 e proclamata Giornata Internazionale della Donna dalle Nazioni Unite nel 1977. La strada per l’equità, per la tutela dei diritti e il contrasto alla violenza di genere è ancora lunga, ma dobbiamo e possiamo continuare a lavorare insieme per raggiungere la parità di genere !
Nella sua definizione più semplice, è la differenza tra il salario medio di tutti gli uomini e quello di tutte le donne che svolgono un lavoro retribuito. Ma dall’analisi dei dati statistici la questione risulta più articolata di così. Infatti nel complesso a livello globale le donne impiegate nel mercato del lavoro: sono meno degli uomini; guadagnano meno dell’altro sesso; più studiano e fanno carriera, più sono colpite dal divario retributivo di genere; lavorano circa sei ore in più a settimana (tra lavoro retribuito e non retribuito); ...
Secondo il World Economic Forum ci vorranno 100 anni prima di raggiungere la parità di genere tra uomini e donne. La disuguaglianza riguarda tutti gli ambiti: economico, sociale e politico. In questa originale sfida organizzata da @Fanpage la disparità tra uomini e donne emerge in modo chiaro e disarmante. Dobbiamo impegnarci ogni giorno per accorciare questo divario. Vedi il video sulla pagina FB di PsyPlus > https://www.facebook.com/psyplus.org/videos/263682291890150/
È una convenzione del Consiglio d'Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 e aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul. In Italia il 19 giugno 2013, dopo l'approvazione unanime del testo alla Camera, il Senato ha convertito il testo in legge. Oggi è uno strumento fondamentale per prevenire e affrontare il problema della violenza sulle donne.
Sul sito di D.i.Re. - Donne in Rete contro la violenza è pubblicato un comunicato che invita le istituzioni a considerare la violenza di genere un priorità politica, da affrontare con decisione.
In occasione dei 30 anni dal femminicidio di Santa Scorese, la Camera dei Deputati trasmetterà il film di Alessandro Piva “Santa subito”: domani, sabato 20 marzo alle 10, sul canale satellitare, sulla webtv e sul canale Facebook di Montecitorio (replica domenica alle 15 e 22).
Tra il 2017 e il 2019 sono stati registrati 19.166 accessi al pronto soccorso di donne con diagnosi di violenza (Istat 2020)
Tra marzo e ottobre 2020, durante la pandemia, il numero delle richieste di aiuto effettuate al 1522 (numero di pubblica utilità contro la violenza sulle donne e lo stalking) è notevolmente cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+71,7%), passando da 13.424 a 23.071.
Nelle società della soggettività diffusa e delle individualità spinta all’eccesso, ecco che emergono, accanto a figure di donne che hanno una famiglia, lavorano, ricoprono posizioni di responsabilità, altre donne che non riescono a dispiegare appieno le proprie potenzialità e altre ancora che rimangono segregate all’interno delle mura domestiche, nascoste e misconosciute fino a quando non diventano protagoniste dei fatti di cronaca.
«Le donne come le rose mettono radici, sono resistenti, sopportano le avversità e nonostante la mancanza di cure rifioriscono baldanzose a ogni primavera»
L'articolo di Sara Genovese, su letture.org ci avvicina alla lettura di questo libro di Serena Dandini (spesso conosciuta soprattutto per la sua magistrale conduzione di programmi televisivi) :
L’altra cosa che si divulga da sé facendo un’Enciclopedia delle donne è l’idea della libertà: la conoscenza delle donne in carne e ossa del passato e del presente, al pari dell’esperienza, sgretola le grate di quei pochi, limitati modelli a cui la loro vita (destino, vocazione, intelligenza, desiderio) viene ancora ricondotta, ottusamente certo, ma con un’ostinazione e una potenza (anche una prepotenza) che sorprende.
Un’indagine dell’Istat sugli stereotipi relativi ai ruoli di genere in Italia indica, tra quelli più ampiamente condivisi, il fatto che debba essere l’uomo a provvedere alle necessità economiche della famiglia (27,9%), che per l’uomo più che per la donna sia molto importante avere successo nel lavoro (32,5%) e che sempre lui sia poco adatto ad occuparsi delle faccende domestiche.
In un recente articolo di Claudia Bruno viene approfondita una questione rilevantissima: oggi sappiamo che a fronte di una maggiore aspettativa di vita, le donne si ammalano di più rispetto agli uomini. E questo dipende solo parzialmente da fattori biologici, un ruolo cruciale lo svolgono i modelli sociali e culturali, e le economie che ne derivano.
“Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”
(comma 16 della legge 107/2015 “La Buona Scuola”)
Nonostante permangano disuguaglianze, negli ultimi decenni l'UE ha compiuto notevoli progressi in materia di parità di genere. Questo è dovuto a:
Tra le tendenze incoraggianti sono stati constatati un maggior numero di donne nel mercato del lavoro e progressi nell'acquisizione di una migliore istruzione e formazione.
Pinkizzazione è la recente tendenza a colorare di rosa tutto ciò che appartiene al territorio femminile: rosa i vestiti e i giocattoli delle bambine, rosa gli oggetti e gli accessori delle donne; ma rosa è anche il colore scelto dalle donne in marcia nello sciopero globale dell’8 marzo 2017. Il rosa è diventato un significante che serve a delimitare i confini di genere solo nel secolo scorso.
Quando e perché è successo? Quando e perché è divenuto così di moda?
Esiste un mondo popolato da valorosi cavalieri, dotti scienziati e padri severi ma anche da madri dolci e affettuose, casalinghe felici, streghe e principesse; in questo stesso mondo i bambini sono indipendenti, coraggiosi e dispettosi mentre le loro coetanee - bionde e carine - vestono di rosa, sono educate e servizievoli, a tratti pettegole e vanitose...