«Le donne come le rose mettono radici, sono resistenti, sopportano le avversità e nonostante la mancanza di cure rifioriscono baldanzose a ogni primavera»
L'articolo di Sara Genovese, su letture.org ci avvicina alla lettura di questo libro di Serena Dandini (spesso conosciuta soprattutto per la sua magistrale conduzione di programmi televisivi) :
Come le disuguaglianze di genere possono condizionare il futuro e lo sviluppo delle bambine e le adolescenti.
Un’indagine dell’Istat sugli stereotipi relativi ai ruoli di genere in Italia indica, tra quelli più ampiamente condivisi, il fatto che debba essere l’uomo a provvedere alle necessità economiche della famiglia (27,9%), che per l’uomo più che per la donna sia molto importante avere successo nel lavoro (32,5%) e che sempre lui sia poco adatto ad occuparsi delle faccende domestiche.
Nelle società della soggettività diffusa e delle individualità spinta all’eccesso, ecco che emergono, accanto a figure di donne che hanno una famiglia, lavorano, ricoprono posizioni di responsabilità, altre donne che non riescono a dispiegare appieno le proprie potenzialità e altre ancora che rimangono segregate all’interno delle mura domestiche, nascoste e misconosciute fino a quando non diventano protagoniste dei fatti di cronaca.
In un recente articolo di Claudia Bruno viene approfondita una questione rilevantissima: oggi sappiamo che a fronte di una maggiore aspettativa di vita, le donne si ammalano di più rispetto agli uomini. E questo dipende solo parzialmente da fattori biologici, un ruolo cruciale lo svolgono i modelli sociali e culturali, e le economie che ne derivano.
Nella sua definizione più semplice, è la differenza tra il salario medio di tutti gli uomini e quello di tutte le donne che svolgono un lavoro retribuito. Ma dall’analisi dei dati statistici la questione risulta più articolata di così. Infatti nel complesso a livello globale le donne impiegate nel mercato del lavoro: sono meno degli uomini; guadagnano meno dell’altro sesso; più studiano e fanno carriera, più sono colpite dal divario retributivo di genere; lavorano circa sei ore in più a settimana (tra lavoro retribuito e non retribuito);...
Un progetto contro le molestie nei luoghi pubblici per riflettere e conoscere come intervenire se capita a noi o se ne siamo testimoni.
Hollaback! è tra i maggiori esponenti a livello mondiale del movimento volto a porre fine alle molestie. Lanciato da alcuni ragazzi come blog dove condividere le proprie esperienze di molestie, si è presto trasformato in un’iniziativa globale. Hollaback! lavora con le comunità per comprendere il problema, stimolare il dibattito pubblico e sviluppare strategie innovative che portino a situazioni sicure e accoglienti per tutti. Hollaback! ha formato oltre 20.000 persone per intervenire quando assistono a un atto di molestia.
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